Cardioasprina, quando è giusto sospenderla?

Dottore, devo sospendere la Cardioaspirina quando vengo in studio da lei?

Questa è una domanda piuttosto comune in studio e la mia risposta è sempre comunque la stessa.
“NO, non deve modificare la sua terapia!”.
Stai con me che ti spiego il razionale dietro a questa affermazione. La terapia con Cardioaspirina è una terapia antiaggregante, da non confondere con anticoagulante di cui parlerò in un prossimo articolo.
In soldoni, si tratta di evitare che il sangue sia troppo viscoso e circoli in maniera più fluida. Vedila un po’ come l’olio per un motore…un po’ arrugginito. Si mette l’olio per evitare che il motore grippi. Allo stesso modo si prescrive la cardioaspirina ai pazienti che hanno un alto rischio di malattie, come ad esempio coloro che hanno già avuto un ictus o un attacco di cuore, o che hanno una storia familiare di tali patologie e devono prevenirle.
Con queste premesse capisci che si tratta di una terapia preventiva SALVAVITA che, se possibile, non andrebbe modificata. Sicuramente non per un banale intervento di chirurgia orale come un’ estrazione o un impianto. Anche perché in questo distretto NON CI SONO vasi grossi o arterie che possano provocare emorragie pericolose per la salute.
Insomma la peggior cosa che ti può capitare è che ti svegli con un po’ di sangue   in   bocca   o sul cuscino. In compenso hai salvaguardato la salute del tuo sistema cardio-circolatorio.
Tra l’altro le moderne tecniche di chirurgia orale prevedono delle suture compressive, e l’ausilio di matrici in collagene che minimizzano il sanguinamento post operatorio di cui ogni dentista che si occupi di chirurgia orale è sicuramente a conoscenza.
In conclusione, non devi modificare la tua terapia perché  i rischi a cui andresti incontro sono maggiori rispetto ai benefici che otterresti.

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